Poche settimane fa abbiamo avuto modo di rivolgere alcune domande a Mario Mùrino e a Gemma Orlandi della ditta Mùrino Srl, impresa che si occupa esclusivamente di edifici vincolati (quindi sotto la tutela delle Belle Arti) e a cui è stato affidato il compito di recuperare la nostra piccola chiesa. Ecco qui i passaggi salienti della nostra conversazione, certi che chiunque ami il Chiesino voglia essere informato sullo stato dei lavori.
CHI SIETE E CHE COSA FATE?
Io sono Mario Mùrino, titolare dell’impresa Mùrino Srl; faccio questo lavoro da circa trent’anni e sono iscritto all’albo dei restauratori; Gemma Orlandi fa parte del nostro team — composto da dodici dipendenti — ed è un tecnico del restauro, anch’essa iscritta all’albo dei tecnici restauratori.
CHE COSA NE PENSATE DEL NOSTRO CHIESINO DEL REDENTORE?
È sicuramente interessante come realtà anche nella sua piccolezza. Come sapete, il Chiesino è accanto a una residenza che dei privati hanno acquistato e che in origine faceva un tutt’uno con esso. L’impresa edile che sta curando la ristrutturazione e il recupero di questo edificio adiacente ha anch’essa seguito con il nostro aiuto le indicazioni della Soprintendenza proprio perché il Chiesino è un bene vincolato.
Il Chiesino ha delle importanti decorazioni al suo interno e si presenta particolare anche all’esterno. La struttura si compone di un unico ambiente, forse frutto del riadattamento di una preesistenza architettonica. L’edificio ha un’unica navata con soffitto a volta; all’interno vi sono alcune decorazioni di carattere pittorico, tra cui l’immagine del Redentore, a cui la piccola chiesa deve il proprio nome.
Con il passare del tempo si è reso necessario un intervento di restauro conservativo per non perdere le decorazioni presenti e per consolidare le parti in pietra e laterizio esternamente.


PER NOI MEDESI NATI IN QUESTO RIONE IL CHIESINO HA RAPPRESENTATO TANTO. RITENETE PERTANTO CHE QUESTO SIA SOLO UN FATTO EMOTIVO LEGATO ALLA MEMORIA O È PROPRIO UN PICCOLO GIOIELLO?
Ha una sua importanza proprio per la sua storicità. È qualcosa che avete ricevuto dalle precedenti generazioni ed è bello pensare di poterlo riconsegnare restaurato a chi verrà dopo di voi. Gli anni passati poi lo rendono sicuramente di valore e le decorazioni sono di ottima fattura.
L’AVERLO ABBANDONATO PER ANNI PUÒ AVERE INFLUITO OPPURE E GIUSTO CHE IL TEMPO FACCIA IL SUO CORSO?
Ogni cosa soffre l’usura del tempo, poi noi nel campo del restauro ci accorgiamo di quando negli anni sono stati fatti interventi non idonei con tecniche che in alcuni casi hanno anche deturpato il bene. L’abbandono vero e proprio si ha quando non si fa più uso di un luogo, di un bene; diciamo che nel caso del Chiesino non ci sembra abbandonato: siete infatti legati a questo luogo, si tratta perciò di conservarlo nel miglior modo possibile riportandolo alla sua bellezza originale con le sue caratteristiche architettoniche e decorative.
QUALI TECNICHE PARTICOLARI, SE ESISTONO, STATE APPLICANDO?
All’esterno si nota anche a occhio nudo la necessità di intervenire sugli intonaci, essendo alquanto ammalorati con dei distaccamenti in più punti. Sulla facciata principale sono anche ammalorati degli elementi in pietra, cornici della porta di ingresso e della finestra. All’interno l’impianto pittorico si presenta ancora visibile, anche se bisognoso di un intervento di accurata pulitura e di protezione e — ove necessario — di integrazione. Sopra l’altare l’immagine del Redentore a cui la chiesa è dedicata è di pregio e merita di essere recuperata. Nelle parti laterali sono a secco; la patina anche di sporco accumulato nel tempo è talmente significativa che ha appiattito le finte profondità delle decorazioni. L’intento dell’intervento di restauro è quello di ridare piena visibilità sia alle decorazioni che alle pitture presenti all’interno del Chiesino. Siamo certi che in fase di pulitura tutto potrà essere molto più leggibile.


CHE TEMPI PREVEDETE PER ULTIMARE IL RESTAURO?
Dopo che è stato fatto il progetto ed è stata ricevuta l’autorizzazione della Soprintendenza per intervenire c’è stato inizialmente un tempo di studio del manufatto. Ci siamo dati un anno di lavoro, partendo dalla copertura — che anche recentemente ha subito dei danni a causa dei forti temporali che ormai si verificano frequentemente — per poi passare agli intonaci esterni e alle decorazioni pittoriche dell’interno.
CON L’APPROSSIMARSI DELLA STAGIONE FREDDA PENSATE CHE POSSANO ESSERCI RIPERCUSSIONI SUI TEMPI LAVORATIVI?
Si lavorerà di più all’interno, in modo da continuare il lavoro e finirlo nei tempi previsti.
CHE COSA POSSIAMO FARE PER DIRVI CONCRETAMENTE CHE STATE FACENDO ANCHE UN SERVIZIO CULTURALE AL NOSTRO PICCOLO BORGO ANTICO?
Da subito con l’interesse di mons. Claudio Carboni, il vostro parroco, ci siamo accorti che tenete molto a questa realtà e ogni volta che ci si prende cura di qualcosa che è di tutti ci si prende cura anche di ciascuno. È bello vivere il nostro tempo nei luoghi che ci hanno preceduto, conservarli e consegnarli a chi verrà e abiterà questa bella città.
CHE COSA CI CONSIGLIATE PER IL FUTURO? TENERLO APERTO PIÙ SPESSO (RICORDO CHE SI APRIVA APPUNTO UNA SOLA VOLTA ALL’ANNO) OPPURE CONSERVARLO GELOSAMENTE?
Un luogo deve anch’esso vivere e respirare come ciascuno di noi. Sarà sicuramente valorizzato dalla parrocchia e dai cittadini di Meda e pensiamo non solo da parte di chi ha un legame con esso, ma magari anche da chi attraverso il restauro lo scoprirà come una realtà nuova e fino a quel momento sconosciuta. A seguito del restauro occorrerà poi una manutenzione programmata nel tempo, proprio per evitare che in futuro si perda
quanto ora si riesce a recuperare. Facendo un buon restauro vale poi la pena che questa realtà sia utilizzata, visitata e rimanga un angolo particolare nella città, un luogo d’arte, di fede e di preghiera.
AVETE PREVISTO UNA RACCOLTA DI IMMAGINI PER SEGUIRE LO SVOLGIMENTO DEI LAVORI DALLO STATO INIZIALE AL RISULTATO FINALE?
Accompagniamo sempre il nostro lavoro con una documentazione fotografica che peraltro ci chiede di fornire anche la Soprintendenza che ha autorizzato i lavori. Ogni giorno documentiamo i piccoli e grandi interventi in modo da conservare passo passo tutto il percorso: dal progetto al risultato finale. Sul nostro sito www.restaurimurino.it si possono visionare tutti i nostri interventi, che vanno dal restauro architettonico e strutturale al restauro pittorico, al lapideo e al laterizio, con alcune fotografie del prima e del dopo intervento. Nel nostro archivio digitale conserviamo migliaia di immagini di tutti i lavori realizzati che ci aiutano anche per meglio operare sui progetti presenti e futuri.


Aggiornamento raccolta fondi – Gennaio 2025
La raccolta fondi pro Chiesino del Redentore ha raggiunto l’importo di € 123.992,56: tutte le iniziative di fine 2024 hanno avuto un ottimo riscontro e questo è il risultato. Siamo quindi vicino all’obiettivo mancando ancora circa € 30.000,00 per raggiungere il budget iniziale.
La raccolta di offerte proseguirà confidando sempre nell’aiuto dei nostri parrocchiani. La Comunità Pastorale possiede tanti immobili e le spese di mantenimento non finiscono mai: a breve inizieranno importanti lavori nella chiesa di San Giacomo e nella Parrocchia di Madonna di Fatima si stanno affrontando spese significative, ma necessarie. Siamo tuttavia certi che riusciremo a finire tutti i lavori ed a pagarli regolarmente con l’aiuto di tutti. Per ora un doveroso grazie a tutti coloro che offrono sempre il loro contributo di denaro e di tempo. GRAZIE! IBAN IT 08 F 08440 33360 000000016913 – Intestato: Parrocchia Santa Maria Nascente presso BCC Carate Brianza Ag. di Meda – Causale: Erogazione liberale ristrutturazione della Chiesa Sussidiaria del Redentore – Meda Via Parini 2.