Anche questa settimana don Fabio ci accompagna in questo tempo di Pasqua con una riflessione a partire da alcune opere d’arte di famosi artisti.
Oggi è la volta de L’Incredulità di san Tommaso è un dipinto a olio su tela di 107 × 146 cm realizzato tra il 1600 ed il 1601 da Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi.
In ascolto della parola del Vangelo (Gv 20,19-20.24-29)
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Per noi…
- La curiosità di Tommaso non è del tutto negativa: ha voglia di conoscere, vedere, sapere… Le domande sono buone, sono il segno di intelligenza e di apertura di fronte alla realtà! Anche le domande nei confronti di Dio sono buone: non crede di più chi si fa meno domande! Sicuramente hai delle domande su Dio o che vorresti rivolgere a Lui: prova a scriverne una e ad affidargliela nella preghiera. Se è una domanda “su Dio” potresti anche scriverla a don Fabio all’indirizzo mail dell’oratorio!
- La curiosità su Dio può diventare però anche un problema quando diventa “scetticismo”, cioè mancanza di fiducia. Tommaso non crede alla parola dei suoi amici che gli parlano della Risurrezione di Gesù: ecco che quando nel nostro cuore c’è lo scetticismo siamo avvolti nel buio, come i discepoli del dipinto, perché non lasciamo che Dio ci illumini con la sua presenza e il suo Amore. Ecco perché Caravaggio invita anche noi a lasciarci “coinvolgere” nel quadro e a diventare come il quanto personaggio, per sperimentare la luce e la gioia della fede!
- A Tommaso il primo annuncio di Gesù Risorto è arrivato dai suoi amici: non se l’è immaginato, o pensato, o sognato… Gesù si fa conoscere a noi prima di tutto attraverso qualcuno che ce ne parla: i nostri genitori, i don, le catechiste o gli educatori, qualche amico… Gesù ha scelto di farsi conoscere attraverso qualcun altro, attraverso la Chiesa. Così anche noi, accogliendo la Buona notizia del Vangelo e Gesù nella nostra vita, siamo chiamati a condividere questa gioia con gli altri, come ha fatto Tommaso. Sai che cosa si racconta di Lui? Che sia arrivato ad annunciare il Vangelo molto molto lontano! Prova a scoprire dove! Prega per coloro che ti hanno parlato o ti parlano di Gesù, e affidali con gratitudine a Lui!
È possibile scaricare il foglio con la riflessione e l’attività completa subito qui sotto insieme al primo video di spiegazione.
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